È il Financial Times che riporta la notizia secondo cui il sistema “Double Click”, oggi trasformato in “Authorized Buyers” di Google, avrebbe diffuso dati personali dei visitatori di questi siti a circa 2000 società.
L’accusa è arrivata dalla Brave (azienda IT che distribuisce un browser concorrente a Chrome), la quale ha depositato una segnalazione presso l’autorità di controllo Irlandese segnalando il fatto che Google condividerebbe dati personali degli utenti con società terze mediante un sistema di pagine segrete.
Il fatto potrebbe trasformarsi in una multa salatissima dai risvolti catastrofici per Big G. e per la fiducia degli utenti che in questo caso avrebbero prestato un consenso illegittimo perché mancante di un elemento fondamentale dello stesso.
In realtà l’azienda di Cupertino è già stata sanzionata in Europa per una faccenda relativa al consenso. In particolare l’autorità di controllo francese (CNIL), ha spiccato una multa per 56 milioni di dollari motivando la stessa come segue:
Si ravvede una mancanza di trasparenza, informazioni inadeguate e mancanza di consenso valido in merito agli annunci pubblicitari personalizzati.
Il CNIL ha ritenuto infatti che Google non abbia proceduto ad informare correttamente gli utenti su come veniva espletata la raccolta dei dati personali e in particolare su come fossero utilizzati per le pubblicità personalizzate. Inoltre, in contraddizione con l’art 15 del Regolamento EU 2016/679, gli utenti non potevano accedere a tutte le informazioni in modo da sapere le finalità del trattamento facendo decadere il requisito fondamentale del trattamento che deve essere lecito, corretto e trasparente.
Quindi sembra che si stia ripresentando una storia già vista anche se la replica di Google tende a scongiurare ogni ipotesi di illecito.
Staremo a vedere.