Rivesti un ruolo di coordinamento o comando? Sei autorevole o autoritario?

La risposta ricorrente è “un buon mix di entrambe”, ma vediamo perché il concetto può valere per l’autorità e molto meno per l’autorevolezza.

Autorità e autorevolezza sono associate al comando che interpretano ed esprimono in modo molto diverso tra loro trovando nell’applicazione di chi le esercita, un modello più o meno giusto.

L’autorità è generalmente assegnata ai ruoli vertice della piramide gerarchica aziendale o delle business units, permettendo al sistema di poter funzionare correttamente, nel rispetto delle indicazioni impartite dal capo che a cascata arrivano sino all’ultimo esecutore.

L’autorità è sempre legata al ruolo e viene esercitata secondo moralità, principi e valori di chi la detiene e applicata secondo conoscenza e capacità dello stesso che liberamente potrà scegliere di pretendere o guadagnare il rispetto dei propri collaboratori.

 

Molto differisce nella definizione di autorevolezza che può (e dovrebbe) essere una qualità insita in ogni capo, come anche manifestarsi in qualunque altro ruolo del quadro organizzativo aziendale. Difatti chi riesce a guadagnare l’autorevolezza è considerato come leader e riferimento dei propri colleghi e collaboratori, a prescindere dalla carica ricoperta.

Chi riesce a guadagnare l’autorevolezza mostra prevalentemente atteggiamenti partecipativi e coinvolgenti, comunica correttamente, lavora in collaborazione con gli altri, si pone alla pari e coinvolge i propri collaboratori nei suoi progetti condividendo conoscenze e virtù. È carismatico!

Il leader autorevole si riconosce anche dal modo in cui si pone e dal linguaggio che utilizza, distribuisce i meriti e le responsabilità valorizzando ogni risorsa con cui collabora. Attenzione però, da oggi non cominciate a rivolgervi ai vostri colleghi col plurale maiestatis per ogni questione perché i principi alla base di questo atteggiamento sono molto più profondi di quanto si possa immaginare e raggiungibili (nel caso ne siate sprovvisti), solo mediante un percorso di addestramento lungo e faticoso che affonda nella moralità di ognuno di noi. Lo sforzo però, sarà giustificato dai risultati che otterrete, saranno strabilianti, sia per voi che per la vostra azienda.

Il capo autorevole infatti, crea ambienti di lavoro dove si riconosce l’autorità, ma privata dell’imposizione direttiva, alimentando quindi la creatività, stimolando la produttività e valorizzando i gruppi di lavoro. Questo si trasforma in un vero ed inequivocabile vantaggio per le aziende che potranno usufruire di collaboratori motivati e partecipativi che a loro volta sapranno attrarre eccellenze all’interno del quadro aziendale con un notevole aumento delle performance generali.

L’autorevolezza fa parte di un percorso di crescita personale che migliora relazioni e rapporti nel modo più ampio che riusciamo considerare perché è un atteggiamento mentale, sano e costruttivo.

Per questi motivi chi risponde “un buon mix di entrambe” o non ha capito la domanda oppure, probabilmente rientra nella prima descrizione.

E tu sei autoritario o autorevole?